La Visione Narcisistica Nei Rapporti
Non sempre andare in fila con i ricordi è la cosa migliore, a volte quello che si ha nel cuore va raccontato quando compare perchè l’essenza e l’emozione non è la stessa quando si deve raccontare un racconto invece di una emozione.
Già da prima di partire per militare c’era una ragazza Rosetta B. che forse era attratta dalle mie capacità e dalle mie conoscenze, le cose che sono solito a guardare in una persona, mi faceva piacere la cosa ma non era reciproca l’attrazione, lei in fatto di cultura e intelletto non era quello che cercavo ma il suo affetto non mi dispiaceva ma ho sempre avuto un narcisimo basato sull’intelletto e sulla conoscenza e limitava il mio interesse nei suoi confronti.
Rosetta B. mi faceva molte avans e io la rifiutavo a suo tempo poi non la vedetti per un pezzo.
Una sera in una festa pubblica la vidi e parlammo un po’ la andai a trovare a casa sua nel cortile ed era diventata una bellissima donna, il mio narcisismo era cambiato o forse scordato o forse il mio narcisismo era solo una esigenza dovuto ai miei deficit cognitivi.
Ben presto mi innamorai di lei e quando fu il momento lei non era più interessata a me, quando sentivo il suo mancato interesse lo traducevo con uno schema narcisistico che rimandava il suo rifiuto ai miei deficit cognitivi e per assurdo quando credevo che poteva essere mia il pensiero automatico era che neanche quella che era attratta da me mi accettava e il risultato della equazione si traduceva in perdita della propria dignità e della propria autostima.
Questi pensieri che diventarono ossessivi annullarono la mia persona e quando facevo un lavoro che mi piaceva non riuscivo più a farlo, sentivo un abbattimento tale e una devastazione affettiva che mi spinse a cercare di fare una morte nel sonno con i farmaci ma quando non ero morto attirai solo la sua attenzione in maniera negativa e non fu l’unica volta.
vista la mia situazione penosa arrivai a cercare la compassione o forse cercare l’attenzione con la mia parte più negativa di me stesso, nessuno la accettava e non la accettavo neanche io e la pretesa era che questa condizione negativa per mutarla doveva essere accettata dall’esterno e dopo da me.
Iniziarono i miei ricoveri Intanto rosetta B. Cercava una relazione duratura e sicurezze che neanche lontanamente io ero in grado di darle e per molto tempo usavo le mie incapacità e la mia inadeguatezza per attirare l’attenzione esterna ma ovviamente con pochi risultati, alla fine mi sentivo più solo e più isolato e mano a mano che lo facevo perdevo si ala dignità che avevo di me stesso e anche la comprensione esterna e il rispetto che avevo sia di me stesso che degli altri.
in clinica in questa situazione ebbi la mia prima relazione con Marilena, non ero attratto da lei ma fu la prima volta che una donna mi accettava per quello che ero e nel 1999 usci dalla clinica e avevo una energia tale da partire una attività in proprio.
Marilena era infelicemente sposata e si stava muovendo per chiedere il divorzio e stare con me, io non ero attratto da lei ma a suo tempo mi andava bene perchè era l’unica che mi aveva accettato, nessuna lo aveva mai fatto.
Una sera dopo varie difficoltà incontrate da marilena mi disse che voleva chiudere tutto, ne fui dispiaciuto ma lo accettai perchè mi aveva accettato per quello che ero anche se non ero molto sincero con lei e cercavo di nascondere sempre le mie debolezze ma non sempre, quando cedevo lei mi accettava comunque e non credo di avere mai conosciuto una persona che mi aveva accettato e amato come Marilena.
Il 6 Gennaio 2000 incontrai silvia Bet, li iniziò un’latra avventura e per la prima volta stavo con qualcuna che mi attraeva.
Dopo giorni che avevo iniziato a frequentare Silvia Bet, si fece risentire Marilena, io ero praticamente perso per Silvia Bet e non sapevo come gestire la situazione e fu un casino totale….