I Vari Ricoveri
Non so di preciso quanti ricoveri ho fatto nel giro di pochi anni, ma la grande desolazione la solitudine e le continue perdite fecero la casa di cura come unico posto di socializzazione con l’idea che essendo nella stessa barca le cose sarebbero migliorate ma non era proprio così.
in poco tempo avevo smesso di frequentare gli amici che mi erano rimasti, il rapporto con il sesso opposto sempre ricercato era un fallimento totale e il lavoro era andato perduto.
Gli anni erano tra il 98 e il 99, a volte cercavo di sopprimermi per via farmacologica e quando mi risvegliavo in clinica era come se fossi rinato con nuove energie, poi a volte entrare in clinica era una scusa per cercare di riuscire a fare quello che fuori non riuscivo, essere vicino a delle donne.
in clinica mettevo tutto me stesso, però in quelle situazioni si creavano delle situazioni di dipendenza che per cercare affetto e sesso mi sbattevo per fare qualsiasi cosa per riuscire a ottenere quello che non riuscivo mai a vivere.
Sogno i baci e le carezze, in questo periodo che scrivo sto facendo gli stessi sogni ma non riesco come vorrei e come non ci riuscivo allora non ci riesco neanche oggi.
Mi sono stancato di mettermi ai piedi di chi non mi considera, a volte mi capita di provarci ma credo che fare questo in una clinica sia da folli e io lo sono stato tanto ma non so se abbastanza ma so che ho sempre sbattuto la testa e mi sono fatto parecchio male.
in quel periodo frequentavo ancora Rosetta B. andavo a casa sua e ero come la vittima di turno, non so credo di avere superato ogni limite, lei mi diceva che mi avrebbero usato e quando non avevano più bisogno di me mi avrebbero scaricato, non si sbagliava ma la mia paura di mostrare i miei veri sentimenti forse è anche stata una delle cause che scaturiva queste situazioni.
Non sono mai stato sicuro dei miei sentimenti e emozioni, in famiglia li vivevo come un obbligo e non come qualcosa che proveniva da dentro di me, nel senso che l’accettazione non accadeva se le cose non erano come venivano chieste e se non lo erano questo veniva fatto vivere come un errore e questo credo che facci parte degli errori educativi che ho vissuto in famiglia e per i quali non voglio stare con i miei.
Sicuramente la situazione non era affatto facile, in casa di cura era con la libera uscita senza controlli, non c’erano molte regole e si facevano feste e abbuffate anche con la presenza di anoressiche e bulemiche, non so ma era un po’ tutto un po’ strano in quella clinica e secondo me li non ho mai fatto dei passi avanti.
Una volta andai con una ricoverata dalla mia neuropsichiatra e andai con la gonna in spiaggia con lei e ci divertimmo un sacco, se dovrei farlo ora non riuscirei a farlo però non so come mi sopportava in quelle vesti, ma ero io e lei anche se era turbata la prendeva in ridere. Lei si chiamava Stefania C. era stata ricoverata con me per motivi alimentari se ricordo bene, era molto simpatica e ci stavo bene con lei… ma io non ero certo il suo tipo….