Benvenuti a Marwen (Film 2018)
Oggi dopo la fiorentina di ieri sera le tre birre e il vinello non sono molto in forma per giocare e mi sono guardato questo bellissimo film Benvenuti A Marwen che mi è stato consigliato da una simpatica amica di nome Cristina.
La visione di questo film mi ha messo un po’ in affaticamento perché oggi non sono molto in forma, ma l’ho trovato molto interessante e molto vicino alla mia vita.
L’attore principale una sera viene picchiato in un locale e perde la sua memoria, durante uno stato di ebrezza si lascia scappare un coming out dove lui occasionalmente portava i tacchi e delle persone molto intolleranti lo pestano quando lui prova a difendersi, questo io essendo un travestito occasionale vivo questa paura come lui e mi ci sono abbastanza identificato, anche se il mio deficit della memoria riguarda la memoria episodica e quella di lavoro.
Il film fa vedere che è circondato da donne, è un po’ fasulla sta cosa, le persone con dei deficit cognitivi alla memoria non sono circondate da donne, almeno io non lo sono e neppure chi conosco lo è, però come lui amo le donne e spesso in queste condizioni ci si trova che molte persone sono legate ai loro stereotipi in una maniera molto forte che non vanno oltre questi schemi mentali che la società impone portando le persone a emarginare e a volte trattare con violenza le persone come l’attore o come me finendo per rimanere sole per tutta la loro vita senza trovare mai una soluzione per il cuore e il corpo.
Non so perché comunque questo film la fotografia è da protagonista, il fotografo ha una buona immaginazione, quando ci sono dei deficit cognitivi alla memoria questa può venire intaccata pesantemente, la foto aiuta a usarla, però spesso le funzioni creative sono molto colpite e alterate, però il film è fantasia ma ci sono casi in cui la fantasia si avvicina anche al mondo reale come il film è tratto da una storia vera.
Comunque la cosa che mi è molto piaciuta è quando lui si innamora di Nicole e lei non prova le stesse cose, questa cosa per me è una cosa di routine, però quello che credo una cosa che il film non facci vedere è come questo possa disintegrare l’autostima di una persona affetta da deficit cognitivi, il film un po’ quella voce che gli dice dell’incapace del piagnucolone e altre cattiverie in me quella voce è sempre presente, in persone che soffrono di deficit cognitivi questo può assumere caratteristiche devastanti come si è verificato nella mia vita presente e anche se con misura minore anche in quella attuale.
Comunque anche se la foto mi piace non credo sia il massimo della mia espressione, mi ci ritrovo in parte nella fotografia, però anche io sto creando la mia Marwen, che in realtà è fatta di ricerca sui miei disturbi cognitivi e affettivi, lo spirito della ricerca e della sperimentazione non mi manca, ma uno scienziato non lo sono mai stato e credo che ci siano anni luce per trovare il massimo della mia espressione in questo, anche se amo farlo ogni giorno, però se ci fosse un po’ di equilibrio negli affetti forse la cosa sarebbe meno complessa, il film ne dà una finale soluzione, ma per molti di noi queste soluzioni sono lontane e per lo più impraticabili, non so forse ho guardato poco, ma più si va avanti e la ricerca diventa sempre più difficile, lasciandomi a soluzioni provvisorie per vivere la solitudine anche se spesso mi porta a risorse che non conosco.
Comunque ringrazio Cristina per avermi consigliato questo film!!
Amica, deficit cognitivi, Film, memoria, stereotipi, violenza