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“Siamo Innocenti” Parte 2

Ho appena finito di leggere tutto di un fiato il libro di Charlotte Verniani “Siamo Innocenti” e sono sorpreso di quante cose veritiere siano descritte in quel libro.

Il libro mi ha riportato alla mente quando avevo 1 anni e andavo su in soffitta per indossare quel bellissimo vestito da bambina con busto elasticizzato, maniche a sbuffo e gonna fiorita, lo shock per il contatto con le stoffe sul mio corpo era fortissimo e lo è forte oggi come allora.

Io sono uno che ha ancora molta paura, però stamattina mentre scrivo questo articolo mi sono accorto che  a volte faccio il maschio perché sono spaventato moltissimo dalla mia parte femminile.

Charlotte Verniani, Crossdresser, Crossdressing, libri, Siamo Innocenti

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Siamo Innocenti – Parte 1

Sono arrivato a metà di questo splendido libro, mentre sono arrivato alla fine del secondo capitolo non mi sarei aspettato di vedere scritte delle cose che ho sempre nascosto.

Il casino di noi crossdresser è che abbiamo paura anche di fare acquisti allo scoperto, io ad esempio come dice il libro mi sento osservato anche quando non lo sono, quando qualcosa di me mi spaventa le antenne sono iperattive e sono spaventato quando la gente riconosce in me questo interesse perché spesso i luoghi comuni portano ad aspetti sessuali che non sono miei e non fanno parte della mia vita.

In pratica vengo giudicato per quello che non sono e non ho la forza ne la capacità di difendermi.

Charlotte Verniani, Crossdresser, Crossdressing, libri, Siamo Innocenti

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Impulsi, Obiettivi E Scopi

Pochi giorni fa ho avuto modo di fare una selezione fotografica di foto fatte ad un evento con la mia guida in fatto di fotografia.

Parlando con lui ho discusso sulla mia difficoltà a gestire gli impulsi, perché secondo me da quello che posso capire ora la mia difficoltà di accedere alla mia memoria episodica e semantica mi procura una scarsa inibizione degli stimoli nuovi che vivo perché diventano che elementi unici, tutto il nuovo e importante e viene vissuto come una emergenza, per cui sia piacere che paura ha un livello altissimo di attivazione non permettendomi di usare la mia memoria a lungo termine come modulatore che inibisce o deforma lo stimolo percepito.

In parte però questa modulazione c’è, accedo comunque alle mie conoscenze ed esperienze, ma in maniera ridotta per cui la modulazione di quello che vivo ogni giorno è ridotta anche a seconda degli stati umorali e di stress.

impulsi, obiettivi, scopi

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Tra Significato Visivo Ed Emozionale

Stamattina leggendo il libro di Alan Baddeley sulla memoria  mi sono esercitato in tre esercizi di rievocazione di parole, cercando di eliminare l’effetto di recenza con la rievocazione dell’alfabeto dopo la lettura della lista di queste.

Le liste erano suddivise per significati visivi e non, con infine una lista di parole che era una frase.

Nella prima lista mi sono ricordato di circa 4 parole, quelle senza un apparente significato visivo, ad esempio idea, speranza e storia, invece la lista di parole dopo fatta di parole con un significato visibile come drago, chiesa e altre parole ho avuto una rievocazione inferiore, cosa che stranamente il testo dice che questa lista era più facile da ricordare, poi infine delle lettere lette una ogni due secondi che componevano una frase.

Comunicazione, deficit cognitivi, emozioni, Immaginazione Visiva, Parole

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Riferimenti Mancanti Anche In Fotografia ( Immaginazione E Creatività )

Di solito sono una persona che fa parecchie foto, spesso però con poca inventiva perché mi limito a fotografare il com’è invece che cercare di fare una foto costruita.

Questo post mi è venuto in mente di farlo mentre ieri facevo foto con i miei colleghi amatoriali fotografi.

Dire che mi manca immaginazione forse sarebbe una scusa che dice poco, piuttosto preferisco dire che nonostante veda in giro un sacco di foto quando si tratta il momento di fotografare queste foto che vedo che molto spesso catturano la mia attenzione non me le ricordo, per cui non riuscendo a ricordarmi di quello che vedo e mi piace non riesco neppure a fare una imitazione di quello che mi piace, lasciandomi sempre senza punti di riferimento.

Amigdala, ansia, ippocampo, paura, risorse

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Distruggere Ciò Che si Ama..

Tempo fa ho rovinato il mio vestito preferito in georgette di seta a fiori, nella gonna erano venuti più strappettini che in mancanza della stoffa era impossibile riparare. Per un periodo ho portato questo vestito come se fosse un vestito di tutti i giorni e mi piaceva un sacco, poi un giorno non sentivo più quelle emozioni che mi piacevano tanto e provai a distruggerlo facendolo in mille pezzi per vedere se mi ero liberato di quell’ amore che sento come sbagliato verso questi vestiti.

Subito credevo di essermi liberato di questa mia adorazione folle per questi vestiti, poi invece dopo un po’ ha riniziato a mancarmi un casino il vestito come se avessi fatto una stupidata assurda, come ho fatto altre volte.

Distruzione, vergogna, Vestiti

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