Skip to main content

Vivere fuori Dagli Schemi…

Ieri ho scritto di una società che è solita ad imporre schemi rigidi e di non accettare chi si allontana molto dai suoi, per cui per le persone come me che fanno fatica a vivere con quello che viene imposto dalla società,  diventa difficile essere sè stessi e sono costrette a volte a nascondersi o usare delle maschere che sono molto difficili e dolorose da portare.

In pratica io con la maggior parte delle persone vivo con queste maschere, non ho ancora imparato come adattare il mio modo di essere a quello che la società impone, in molte cose non mi ci vedo e sono intimorito quasi terrorizzato da vivere con quello che mi piace e mi fa stare bene…

Però non si tratta sempre di maschere causate da schemi che non corrispondono agli usi e costumi della società, ma anche di problemi legati alla parte psichiatrica che spesso mi obbliga starmene in disparte o evitare di mostrare le difficoltà con le quali vivo e che non sono ancora in grado di vivere con consapevolezza e dignità …

accettazione, lifestyle, Schemi, Società, vantaggi

Continua a leggere

Una Educazione Anomala

Non so se avevo già scritto di questo argomento come ho intenzione di fare oggi oppure è qualcosa di nuovo, a volte la memoria non mi aiuta, ma visto che per me oggi questa cosa è importante la torno a scrivere perché credo che su questa cosa abbi ancora bisogno di lavorarci molto.

Dopo avere letto il libro di Charlotte Verniani, “Siamo Innocenti”, mi sento di uscire di molto da moti schemi che la società impone e che pensa di conoscere, diventa per me molto difficoltoso essere quello che vogliono gli altri invece di mostrarmi per quello che sono.

Sia i miei genitori che i miei nonni sono stati abituati a vedere la diversità come un problema e, essendo stato addestrato a sentirmi in difetto quando ero diverso dagli altri, questo sicuramente ha influito negativamente sulla mia crescita e sul mio sviluppo cognitivo e sessuale.

educazione, Schemi, Società

Continua a leggere

Migliore Di …

Oggi mentre giocavo ho deciso di non impormi a giocare ad un unico gioco e di giocare a quello che mi andava di giocare senza dovermi dare delle regole nel piacere e nel divertimento.

Francamente non so se questa è una scelta corretta, oggi non avevo voglia di studiare, ma allo stesso tempo in me risuona il pensiero che non sto perseguendo i miei obiettivi e di raggiungere quei livelli a cui ho sempre creduto.

Oggi però mi sto rendendo conto che alcune cose nel mio modo di essere e di fare sono disfunzionali, diciamo che il tutto si può tradurre in un pensiero disfunzionale “Migliore Di…”

Ma cosa significa esattamente “Migliore Di”?

Affettività, educazione, Inferiorità

Continua a leggere

Impulsi, Obiettivi E Scopi

Pochi giorni fa ho avuto modo di fare una selezione fotografica di foto fatte ad un evento con la mia guida in fatto di fotografia.

Parlando con lui ho discusso sulla mia difficoltà a gestire gli impulsi, perché secondo me da quello che posso capire ora la mia difficoltà di accedere alla mia memoria episodica e semantica mi procura una scarsa inibizione degli stimoli nuovi che vivo perché diventano che elementi unici, tutto il nuovo e importante e viene vissuto come una emergenza, per cui sia piacere che paura ha un livello altissimo di attivazione non permettendomi di usare la mia memoria a lungo termine come modulatore che inibisce o deforma lo stimolo percepito.

In parte però questa modulazione c’è, accedo comunque alle mie conoscenze ed esperienze, ma in maniera ridotta per cui la modulazione di quello che vivo ogni giorno è ridotta anche a seconda degli stati umorali e di stress.

impulsi, obiettivi, scopi

Continua a leggere

La Scacchiera Relazionale… (Rev.1)

Le relazioni con un deficit alla memoria di lavoro possono diventare problematiche assai, in pratica come ho già scritto posso gestire solo relazioni con poche persone che conosco alla volta e non con persone numerose, l’ansia e la paura che si verifica in queste ultime è una conseguenza di disfunzioni neurologiche che non sempre si adattano a questo tipo di situazioni.

Per dare una idea di quello che accade è come se tra me e gli altri ci mettessimo a fare una partita a scacchi in cui le mosse che posso prevedere sono molto inferiori rispetto ai miei concorrenti.

Il mio comportamento in mezzo a molte per cui a volte può sembrare impulsivo e timoroso, timoroso perché sono consapevole che non posso prevedere le mosse di chi ho difronte per cui è un pericolo a volte che non posso gestire.. che a volte gli psicologi chiamano paranoia ma in realtà è una disfunzione della memoria a breve termine e della memoria di lavoro, impulsivo perché è come se vedessi solo la prima mossa e non ne posso prevedere altre, per cui questa cosa si amplifica con l’aumentare delle persone e si riduce invece con la riduzione delle persone con la conoscenza delle stesse, portandomi ad aprirmi e permettendomi di costruire rapporti che farei molta fatica a costruirli in ambienti di gruppo numerosi.

gruppi, memoria, persone, Relazioni

Continua a leggere

La Noia e Lo Stress delle Cose Già Conosciute

Studiando il libro sulla memoria e cercando di capire come le persone apprendono delle informazioni mi sono accorto che da parte mia c’è un rifiuto netto a volte di ripassare o rifare le cose che credo di conoscere o che conosco già.

Sul breve termine forse questo è molto fastidioso e noioso, per me molto stressante, fatico molto a reggere allo stress e noia che comporta il ripasso o il riascolto di informazioni nel breve tempo.

tutto questo però si traduce in una retenzione in un tempo più limitato delle informazioni conosciute e forse anche di quelle nuove, limitando la mia conoscenza e il mio modo di vedere le cose.

apprendimento, Conoscenze, memoria, Ripetizione

Continua a leggere