Dal Coming Out A Ricordi di un Amore Doloroso
In questi giorni stavo meditando sul fatto di essere libero e di iniziare a togliere quelle maschere che cercano di nascondere quella virilità che non ho.
La mia mancanza di virilità e la mia difficoltà di autodifendermi per via dei miei deficit cognitivi mi ha reso più pauroso e più evitante delle difficoltà rispetto a qualsiasi persona che ho intorno.
Il muro del disturbo bipolare e dell’adhd direi che ora lo gestisco abbastanza bene e la paura di me stesso si è molto dileguata in questi ultimi anni, ma non in quello che è la mia mancata virilità come crossdresser e come un bisogno di essere difeso da altre persone, viste le mie difficoltà apprenditive che limitano fortemente la mia autostima, la mia capacità di relazionarmi con me stesso e con il prossimo.
Però sto lavorando ad un progetto e non significa che con queste difficoltà sia peggiore di altri, chi mi conosce anche sotto i miei deficit cognitivi mi ritiene una persona molto attiva e in gamba, ma per ora per quello che riguarda la mia mancata virilità ho sempre chiuso le porte fino a qualche giorno fa e sto scoprendo che forse la mia immaginazione non era molto veritiera ma per ora ci vado ancora cauto perché sto facendo i primi passi.
Sto lavorando a un progetto audiovisivo dove come bozza ne parlo, ma non come crossdresser, forse li il tempo mi dirà cosa fare, ma visto che la mia difficoltà di accedere ai miei ricordi e alle mie esperienze causa la forte frammentazione dei ricordi e della difficoltà di avere una visione globale degli insiemi mi porta a dovermi più chiudere in me stesso o cercare di sfuggire al prossimo per non rimanere schiacciato o subire la capacità memonica delle persone più sane, per cui affrontare alcuni argomenti delicati o mostrarli per me è molto più difficoltoso per una persona che non ha problemi neurologici, poiché sono meno limitate e con più risorse a disposizione quando devono tirarle fuori.
Comunque oggi al lavoro ho iniziato a parlare di queste difficoltà e dei farmaci che azzerano in parte la mia virilità e mi portano spesso a togliermi il coraggio di agire e di reagire quando mi trovo difronte a una bella ragazza o di reagire a qualcuno che si scontra contro di me.
Però quello che mi sale subito alla mente è che io per nascondere questa mia mancata virilità forse ho perso molto di più di quello che pensavo, mi ero innamorato di una ragazza, per nascondere la mia debolezza e la mia forte sensibilità ero finito a mentire sul desiderio che avevo di lei e anche quello di ciò che realmente ero.
Dei vestiti ne avevo parlato, ma non sempre è facile essere se stessi quando si deve nascondere le proprie debolezze e le proprie fragilità, probabilmente lei la avrei persa comunque, però se avevo le conoscenze di oggi forse la mia autostima non aveva un crollo così devastante.
Del coraggio me ne manca ancora tanto, ma la mia libertà di essere me stesso dipende da quel coraggio che ho di mostrare anche questa mia mancata virilità, sia quella causata dai deficit cognitivi che da quella causata dall’amore degli abiti femminili.
Comunque per ora ci vado piano, ma il bisogno di essere chi sono è sempre più importante per liberarmi dei pesi delle maschere oscene che uso su cui non mi identifico e non mi piaccio, sicuramente maschere idealizzate, ma solo a scopo protettivo e difensivo.
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