Dall’ Isolamento Alla Teoria Per Uscirne
Stamattina mi sono svegliato meno assonnato del solito e quello che mi gira per la testa cerco di scriverlo ora perché credo che sto maturando una nuova cognizione di me stesso e anche un po’ di logica emotiva che non avevo mai considerato.
Dal test asperger dove ho risposto che non sono in grado di capire quando una persona dice una cosa e ne vuole dire un’altra, come possono essere le ironie, oppure la mia difficoltà di comprendere le persone, la mia difficoltà di gestite gli impulsi e le emozioni dovuto a uno sviluppo atipico della parte emotiva mi porta a capire che tutte queste cose che mi creano difficoltà nelle relazioni forse sono destinate a rimanere e l’unica è imparare a convivere con queste difficoltà e cercare di inventarsi un metodo per interfacciarsi con gli altri mutando magari alcune aspettative che non possono esserci o cercarne di altre che si adattano di più alla situazione.
Come tecnico ho buona abilità per capire che se una persona si rapporta con me si trova davanti a una persona che ha difficoltà capirla ma lei può capire me, non sempre ma a volte capita, se cerco di ricordare quello che ho provato quando alcune persone si erano avvicinate a me che volevano costruire una relazione con me alcune di queste avevano sia intelligenza emotiva che logica ridotta, per cui io mi trovavo in seria difficoltà perché la mia parte logica compensa molto e non avevo una persona alla pari con cui confrontarmi e magari con la possibilità di piacersi.
Io mi trovo in una situazione che ho una ridotta intelligenza emotiva, magari comparabile a quella di un bambino, ma ciò che compensa da una parte logico scientifica non è così, anche se questa è colpita comunque, si pensi a un deficit sulla memoria episodica che va a colpire anche la memoria semantica, lo stesso credo che valga anche per intelligenza emotiva e razionale, cioè se l’intelligenza emotiva si è sviluppata in modo atipico anche quella razionale subisce le conseguenze di questo sviluppo.
E’ logico che se io non identifico queste problematiche e cerco sempre persone che non sono compatibili con questa situazione la mia solitudine e il mio isolamento andrà alle stelle, per cui quello che è importante magari è capire come fare ora rapportarsi con gli altri che non vivono questa situazione e magari cercare una situazione adatta a se, magari sperando di trovare una che si adatti alla mia intelligenza emotiva e logica, direi un’altra persona con simili difficoltà alle mie ma con una situazione logico emotiva similare.
Ci sono stati emotivi che posso riconoscere altri meno e altri è quasi impossibile, oppure anche ciò che riguarda le cose razionali, questo è molto importante nelle relazioni e determina lo stato di integrazione o di isolamento da un punto di vista logico emotivo.
prima è necessaria l’integrazione poi non è detto che ci si possa piacere, ma le difficoltà per una persona nella mia situazione sono veramente tante.
Credo che inoltre se le aspettative non mutano con le persone alla fine sarei sempre dallo psicologo frustrato perché le cose non vanno e questo non va bene…
Credo che sia molto importante capire le difficoltà cognitive e avere la possibilità di interfacciarsi con persone che riportano difficoltà simili, non so se questo è possibile, ieri ho trovato un bellissimo forum dove ho trovato cose che cercavo da anni e che volevo sviluppare anche in ambulatorio ma a quanto pare non ho trovato gente competente per farlo, tranne il mio neurologo.
Io non so se quello che è il mio disturbo neurologico possa trovare una libertà di azione, intanto tutto questo per ora è pura teoria, ma intanto iniziare a mostrarsi per quello che si è cercando di non farsi impressionare dalle loro reazioni potrebbe essere una soluzione che potrebbe rendermi più libero e più sicuro, per ora si tratta di capire se questa è solo una teoria o può avere dei risultati che vadano a mio favore.
Penso di partire con le persone di cui mi fido o con quelle con cui lavoro, poi dopo si vede come procedere.
asperger, Autismo, deficit cognitivi, intelligenza emotiva, Relazioni