I Passaggi In Auto
Quando avevo 18 anni e avevo iniziato a guidare mi capito di prendere di mira una ragazza, ero sempre stato attratto da lei fino dall’adolescenza ma la conoscevo poco e per cercarla di caricare iniziavo a girare per l’isolato verso le 14 quando lei tornava da scuola e io ne approfittavo per chiederle se la potevo accompagnare a casa. lo feci per un po’ e lei iniziò ad accorgersi che la cosa era premeditata, io mi spaventali e cercai di limitare i passaggi. La invitai poi a una festa il suo nome era Cristina M. e proprio in quella festa la notte prima mi operarono di appendicite e alla fine la scuola era finita e la persi di vista.
L’anno seguente usai la stessa tecnica ma fu molto prolungata, per anni ero affascinato da Rita Bar. lei era ogni mattina alla fermata della corriera io andavo a scuola in auto.
Iniziai a caricarla e dopo con lei caricavo anche Giovanna G, un’ altra che mi piaceva e una sua amica alla quale non ero interessato.
Le cose erano subito partite bene, davanti se sedeva Rita B. dietro la più secchiona Giovanna G. e la sua amica Marzia.
Iniziai preso a chiedere di uscire a Rita B. e durante un pezzo musicale ascoltato alla radio non mi ricordo il pezzo ma era molto dolce allungai la mano per accarezzare la sua fronte e in quel momento mi ricordai della cattiva immagine che avevo di me stesso e da quello che riflettevo di me stesso idealizzavo solo rifiuto e disprezzo.
Quando tolsi la mano perchè questi pensieri mi presero dovuti alla mia scarsa autostima che avevo di me stesso e della cattiva situazione sociale, il suo volto era come dispiaciuto, lei si aspettava che la accarezzassi come io avrei voluto ma vidi il suo sguardo deluso e dentro di me sentivo la piaga della sconfitta e della paura.
Non ho superato questa situazione e questa situazione si stava ulteriormente aggravando.
Molte volte facevo il finto uomo e la Rita B. una volta mi disse che quando sovrastimavo una mi disse che lei non era da meno come se ne voleva da me ma io non mi facevo comunque avanti.
Quando capivo che non riuscivo con La Rita B. inizai a provarci con Giovanna G. era tra quelle che mi piacevano e anche li nulla andò per il verso giusto, anzi tutt’altro…
Una volta Giovanna G. quando l’ho scaricata mi disse che era a casa da sola e io siccome mi sentivo come messo alla prova e avento la totale sfiducia e dissistima di me stesso feci l’idiota e le dissi che poteva fare qualcosa di diverso, in realtà ho solo rifiutato di farmi avanti perchè nulla andava bene, la depressione, la cattiva vita sociale e gli insuccessi scolastici mi avevano buttato giù a picco e non ero nulla di quello che avrei voluto essere sia per accettare me stesso che per essere accettato.
Pensando a lei feci a brandelli anche un abito da sposa che avevo preso dopo quello che avevo bruciato, dentro di me pensavo che per farmi accettare da lei dovevo liberarmi dei miei gusti e di quello che mi dava piacere in fatto di abbigliamento, lo feci ma non arrivai mai a nulla, ho fatto solo male a me stesso e basta.
Mi capitò di chiederle di uscire e lei giustamente mi disse di no, scaricai i miei fallimenti su di lei prendendola per il polso e urlandole contro una sera al luna park chiedendole cosa le avevo fatto, ero totalmente devastato dalla depressione e da tutto quello che non andava.
da li l’inizio della devastazione.
andai poi a lavorare in autostrada e ero in procinto per partire per militare intanto avevo iniziato a cercare sulle enciclopedie quello che aveva a che fare con depressione fino a credere di essere oligofrenico o cose simili.
In autostrada cercavo di nascondere tutto, i miei fallimenti i miei insuccessi tutto quello che andava storto nella mia vita e mostrare la parte più falsa di me, in compenso però ero un ottimo lavoratore e rimasi li fino alla fine dei sei mesi stagionali.. militare intanto si avvicinava…