Ipotesi Su Come La Codifica Dei Segnali Neuronali Riduce La Mia Memoria E Quella Di Lavoro
Da tempo sto cercando di capire come affrontare i problemi cognitivi legati alla memoria episodica e a quella di lavoro.
Ieri mentre lavoravo in magazzino mi è capitata una cosa che mi sta capitando frequentemente di trovarmi a fare una cosa, poi mentre la facevo ero sovrapensiero e mi sono trovato che non sapevo più quello che dovevo fare, disorientato senza sapere che cosa stavo facendo o cosa dovevo fare.
Dopo un po’ che mi sono fermato la visione di una area di lavoro mi ha riattivato il ricordo, per cui da lì mi si è accesa una lampadina:
Avevo letto della codifica dei ricordi ma non avevo ancora visualizzato nella mia immaginazione una esperienza che mi potesse fare capire questa cosa, ieri è successo e forse succederà ancora credo.
Fin da ieri avevo sempre immaginato che la perdita dell’informazione dipendesse dalla non capacità del neurone di trattenere il segnale, potrebbe essere anche vero, ma potrebbe anche verificarsi che il segnale sia codificato in malomodo e adesso provo a spiegare il problema della codifica come lo immagino.
Noi percepiamo dei segnali sensoriali, dai segnali visivi uditivi ecc… comprese le emozioni:
Se questi segnali sono molto interconnessi tra di loro è più facile che in mancanza di un segnale o di una informazione si possa comunque risalire alle informazione che serve tramite la codifica degli altri segnali, quando però questa codifica diventa più limitata diventa più difficile da altri segnali raggiungere l’informazione bersaglio, probabilmente dovuto a una minore interconnessione sinaptica dei neuroni che contengono i segnali codificati, per cui al ridursi di queste connessioni che non so se per problemi chimici o strutturali diventa più difficile arrivare al bersaglio con le informazioni o i segnali ambientali che si presentano in quel momento.
Quello che capita alla fine è che l’informazione bersaglio diventa inaccessibile è come una informazione perduta, per cui una incapacità della memoria di memorizzare, e in mancanza di attivazione l’informazione anche se inaccessibile potrebbe venire persa definitivamente.
Questo fenomeno implica la riduzione della memoria, anche quella di lavoro, forse per cause genetiche ma la struttura credo che ne sia influenzata, per cui adesso la cosa più importante credo che sia quello di cercare una maniera per migliorare questa codifica come sto facendo con l’autobiografia per migliorare la memoria episodica.
Cosa fare qua non lo so, però se creo degli automatismi che mi permettono una codifica più approfondita ho più possibilità di ridurre l’impatto cognitivo dovuto alla codifica dell’ informazione.
codifica, deficit cognitivi, Ipotesi, Memoria di lavoro, strategie
Cristina
Molto interessante Gabbo. BRAVO
maria
Missà che la chiave sta in quella immagine che ti ha permesso di riprendere il lavoro.