Dopo avere compilato ieri il test sulla sindrome asperger e dopo essere andato avanti con l’autobiografia mi sono accorto di uno dei probabili motivi per cui le persone sono portate a non sentire la mia mancanza e perché le donne non trovano nulla in me.
Io spesso sono una persona che richiede attenzione questo fino dai tempi remoti, questa mia richiesta di attenzioni e di fare fatica a prestare attenzione a cose fuori dal mio essere porta le persone a sentirsi ignorate da me, il casino maggiore è che questo sentimento di scarsa attenzione e di scarsa comprensione che ho nei loro confronti dipende dalle mie difficoltà cognitive e neurologiche che quando provo ad affrontarle spesso non reggo lo stress per andare oltre queste barriere cognitive e questo le persone non lo comprendono, mi sono preso del menefreghista a palate anche per questi motivi, un po’ come dire a uno in sedia a rotelle del pigrone che non vuole camminare quando invece le sue possibilità fisiche non gli concedono di farlo.
In questi giorni di casa per Covid-19 sto facendo degli esercizi di mindfulness basati sul respiro.
Durante le mie letture gli ostacoli maggiori sono dovuti a pensieri intrusivi che mi impediscono la concentrazione.
Il libro di testo in un paragrafo dell’oblio intenzionale parla di un controllo che viene svolto dall’ ippocampo e dalla corteccia frontale cingolata, si sa che nell’adhd queste zone sono colpite, per cui essendo intrusivi i ricordi manca un controllo sulla rievocazione che spesso ne impedisce la concentrazione.
Mi immagino il neurone con i vari ingressi e la sua uscita che va attivare altri ingressi, i ricordi rievocati agiscono come interrupt in elettronica, solo che questi hanno una priorità e vengono messi in coda o nel nostro caso in fatto di neuroni inibiti a tempo indefinito fino alla loro estinzione.
Stanotte avrei un sacco di cose da scrivere ma do priorità a qualcosa che mi sta molto a cuore, la mia patologia e le sue caratteristiche. dagli studi sul libro della memoria di Alan Baddeley mi sono imbattuto nello studio dell’esecutivo centrale che fa parte del modello multicomponenziale della memoria dello scrittore, per ora prendo per buono questo modello o prendo quello che c’è di buono e lo confronto con me stesso da quello che percepisco e conosco di me stesso. Come avevo già accennato in precedenza dispongo di una capacità attentiva limitata, anche corporea, posso mantenere tramite il SAS una piccola attenzione limitata sul corpo portandomi a movimenti più primitivi e meno evoluti si ripercuote ad esempio anche in altre attività che richiedono la gestione di più compiti contemporaneamente, anzi in questo caso ho un fortissimo crollo di prestazione perchè il mio SAS è molto limitato, come accade per i pazienti di alzheimer mi trovo in simili difficoltà come ad esempio parlare e ascoltare con più persone contemporaneamente e con un crollo della MBT più vistoso. Questo limite limita anche le mie funzioni esecutive, ma proverò dare una risposta più specifica dopo avere parlato di una idea che mi è venuta per tentare di migliorare questo SAS. Questa sera ero in birreria con un amico, molto appassionato di arti marziali e fa una ricerca su queste da molti anni, conosce anche il thai-ci e mi sono confrontato con lui come strumento per potenziare la MBT visti i movimenti e le forme da imparare e da creare, entrano in gioco molte componenti della memoria, dalla MBT alla MLT, all’esecutivo centrale e così via, perchè anche se si apprendono alcune forme dopo bisogna impararne altre per cui oltre che allenare il corpo si allena quella parte mia debilitata che è la memoria e l’esecutivo centrale. Però anche la meditazione mindfulness per me in questi giorni sta diventando uno strumento per allenare il SAS ma non credo sia sufficiente.. Questa estate forse potrebbe essere un pretesto per provare questa disciplina e verificare se la mia idea può portarmi a dei miglioramenti psicofisici, visto che in estate evito la palestra tradizionale, però credo che anche il ballo potrebbe essere efficace quanto il thai-ci, ma quest’ultimo non mi piace… per cui opto per il thai-ci…
Stamattina dalla lettura del paragrafo “due tipi di memoria?” dal solito libro di Alan Baddeley sulla Memoria, ho iniziato ad osservare su me stesso cosa dimentico e cosa ricordo in un tempo molto limitato.
In esame prendo l’esperienza lavorativa di stamattina, magari partendo anche dall’essermi alzato.
Inizio a parlare di quello che non ricordo per arrivare a quello che ora ho fissato nella mente e vediamo di capire se si riesce un po’ a capire le cause dell’oblio e della retenzione.
Non so quanti possano essere i sistemi di memoria ma quello che è chiaro mentre stamattina impacchettavo alcuni prodotti mentre li contavo mi spostavo a prendere altri prodotti e mi distraevo pensando ad altre cose, per cui arrivavo sul tavolo con il prodotto da imballare senza ricordarmi il numero di quelli già impacchettati.
In queste ore mi sento particolarmente attivato ma non in stato di eccitazione, forse un po’ irrascibile ma credo sia un effetto dovuto all’antibiotico.
Oggi sono riuscito a fare la meditazione per intero che volevo fare ieri e la mia logica che è uno dei miei punti di forzami dice che esercitandosi a prestare attenzione alle sensazioni dell’intero corpo potrei migliorare anche la mia memoria di lavoro, poichè esercito il mio corpo a percepire più sensazioni in un momento solo e la memoria di lavoro o buffer sensoriale forse non è in grado di gestire gli impulsi plurimi in uno stesso momento.