Test RAADS-R & Considerazioni
La scorsa settimana, venerdì 8 maggio, ho fatto il test Il RAADS–‐R:Ritvo Autism and Asperger’s Diagnostic Scale– Revised e ho ottenuto un punteggio abbastanza elevato.
Dal risultato del test il quale mi è arrivato lunedì 11 maggio mi sono apparse parecchie problematiche che conosco bene, il referto parla di asd, con un punteggio di 171 su 227 ove pubblicherò anche il grafico.
Per me socializzare e sentirmi in sintonia con gli altri è sempre stato un mistero e anche quello di capire dove sono i miei punti deboli da un punto di vista cognitivo.
Spiccano le mie difficoltà sociali e le alcune cose che dipendono dalle mie sensazioni o dalla motricità, dalla mia goffagine all’enorme sensibilità che ho verso alcuni tessuti che in me si sono trasformati passione per i vestiti.
Piuttosto che parlare di ASD preferisco parlare di tratti con probabilità autistica dai piaceri ai dispiaceri alle difficoltà cognitive che incontro.
Ad esempio una cosa che mi ha subito colpito è la domanda sulla sensibilità dei tessuti, figura sottostante:
la mia ipersensibilità verso i tessuti come la seta e chiffon che per me sono oltre che essere un piacere immenso e una necessità queste sensazioni con il tempo hanno preso forma partendo dai vestiti con i quali ho sentito queste sensazioni da cui ho conservato la forma e lo stile.
Oltretutto con questi vestiti sono anche goffo e ridicolo, ma con me stesso e in luogo privato vivo sensazioni ed emozioni molto piacevoli, alle quali non voglio rinunciare.
Spesso mi sono trovato a sentirle sbagliate o qualcosa del genere, credo che questo sentire mi abbi portato a fare cose contro me stesso per stare negli stereotipi della società, ad esempio fare a pezzi questi vestiti senza considerare il mio sentire e le mie necessità corporeee ed emozionali.
Questa cosa la vedo come un tratto autistico, però metterla in luce con le persone sbagliate andrei in contro a interpretazioni anche spiacevoli che non rispecchiano la mia identità e quello che sento ottenendo delle emozioni molto spiacevoli e sentendomi fortemente a disagio.
Detto questo dal test compare la mia difficoltà di conoscere persone nuove e di comprendere le loro emozioni, questa cosa ad esempio mi impedisce di potere percepire il grado di interesse che le persone hanno dalla mia interazione, non mi accorgo quando si stancano o quando non riescono a seguirmi.
Una cosa importante compare anche il fatto che ho difficoltà a interrompere il discorso, questo perché ho problemi con lo shift, la mia difficoltà di mettere quello che ho in mente in stand by e riattivarlo in un momento successivo con una attività interferente mi impedisce di darmi un freno perché mi causerebbe la probabile perdita di quello che voglio comunicare e trasmettere.
In questo bisogna lavorarci perché bisogna accorciare l’interazione e cercare di riuscire a dare spazio all’ altra persona ma non so ancora in che maniera, perché la necessità di comunicare alcune cose verrebbe messa da parte e questo provoca disagio oppure mi sentirei spaesato e questo non mi farebbe vivere bene l’interazione.
Questo problema però crea disagio anche agli altri come avevo parlato in un altro post, per cui non è una cosa facile affrontare questa problematica.
Avere difficoltà di capire il senso ironico e le emozioni mi spinge a essere diffidente, questo viene percepito e a volte il mio non fidarmi mi allontana anche dalle persone care o dalle nuove persone che non conosco, oppure in passato a renderle pure ostili verso i miei confronti.
Ci sono molte difficoltà a cui sto cercando di dare una risposta e di cercare una strategia, quello che so è che sto usando la mia analisi come unica risorsa sapendo che molte altre capacità sono deteriorate o compromesse, per cui non sarà certo una cosa facile, ma comunque ho aggiunto un pezzo importante al mio quadro, fatto di un disturbo dell’umore, di un ADHD e di tracce autistiche, dove quest’ultima identifica maggiormente alcune cose iniziando a intravedere la loro origine e una possibile soluzione.
Alex
Ciao Gabri è molto interessante quello che scrivi.. hai fatto tanto lavoro per conoscerti e nel farlo hai aiutato anche diversi amici. Vedo che parli spesso delle difficoltà di socializzare. Socializzare è difficile per tutti, i rapporti umani sono complicati e i comportamenti delle persone quando sono in un gruppo non sono sempre molto razionali, né simpatici, né caratterizzati da tatto. Bisogna dare poco peso a queste situazioni sociali, creano problemi un po’ a tutti, credimi, a me per primo.