Un Invito a Confidarsi e La Paura di Liberarsi
Questo stile di vita da Covid-19 mi sta rendendo la vita difficile, in questi giorni sento le prime difficoltà di una vita troppo casalinga o tra quattro mura senza potere camminare fuori all’aria aperta.
Da quello che ho sentito ci sarebbe la possibilità per me di fare attività all’aperto, io adesso non sto bene, però credo che in questo periodo farla con i permessi certificati per me sarebbe un privilegio di cui non voglio avvalermi per il fatto che altre persone sono costrette a stare a casa e non possono uscire.
Mi mancano gli amici, la montagna, il mio nordik, non ho più punti di riferimento tra persone femminili, nella mia vita sono scomparse tutte, anche se oggi a dire il vero si è presentata una opportunità non da poco…
Oggi questa persona mia collega in ambito lavorativo si è voluta confrontare con me, cercando di invitarmi a confidarmi con lei, non avendolo mai fatto anche se era molto dolce nei miei confronti mi sono trattenuto e mi sono tenuto il 90% di alcune cose per me, le ho detto che sono cose complicate, troppo personali, aprirmi in ambito lavorativo su quello che è presente in questo sito per me è troppo rischioso, anche se forse potrebbe essere una liberazione non da poco…
Comunque il nostro discorso era nato dal fatto che ieri mi sono sentito con lo psicologo e che sono andato in crisi perché quando penso al fatto che non bacio una ragazza da 20 anni e che non riesco avere relazioni mi demoralizza e mi deprime, aumentando il mio senso di solitudine e di devastazione della mia autostima.
Lei mi ha detto che vive la situazione opposta, litiga sempre con suo marito e che sta vivendo con difficoltà anche lei questo periodo, io credo che per noi adhd la solitudine è molto più forte e che invece chi vive relazioni di coppia sta vivendo difficoltà serie perché manca la privacy, per loro è un allenamento da astronauti che sono costretti a stare nella stazione spaziale per molti giorni e come astronauti chi vive in coppia viene messo a dura prova, sia chi è in famiglia che chi è da solo in 40 metri quadri come me.
Comunque temo la discriminazione e la perdita di alcune comodità che ho a casa che servono per la mia sopravvivenza, con l’ ADHD e il disturbo bipolare se perdo anche questi supporti finisco a gambe all’aria, con il rischio di suicidio.
Non so cosa mi aspetta, non so se prenderò questi rischi, per ora li temo.. vorrei essere libero di essere me stesso e potere essere pormi per quello che sono, ma sono terrorizzato dalle conseguenze che tutto questo può avere, potrebbe succedere che le perdite sono superiori ai vantaggi, anche a lungo termine e questo mi spaventa assai…
E’ una situazione difficile per tutti, in questi due ultimi giorni ho iniziato a fare meditazioni guidate, mi accorgo che sono più complicate di quelle libere.. credo che continuerò per questa strada, sono anche preoccupato per il fatto che vedo sempre di più gli psichiatri non adatti a tenermi testa, io ho bisogno di un neuropsicologo nella mia patologia, in zona, ma uno bravo non lo trovo, l’ USL mi ha mandato da una persona che da farmaci senza curare, io dico sempre una cosa, per vivere bene una patologia bisogna sia curarsi che istruirsi, in USL mi trovo difronte a persone che fanno tutto il contrario, invece di curare inibiscono e invece di istruire lasciano nell’ignoranza i propri pazienti, io sono arrabbiatissimo per questo e mano a mano che mi informo e imparo mi accorgo sempre più di questa modalità di cura che è nociva sia alla mia salute che alla salute di altri pazienti nella mia situazione, ma per ora tutto questo fa ancora poco rumore…
Non è facile dovere sempre nascondere se stessi… è molto dura, tutto questo isola molto e fa molto male, ma le conseguenze a volte potrebbero anche essere peggiori di quello che vivo ora…
Emanuela
Ciao, la tua consapevolezza è già un passo enorme… Tieni duro e non mollare, un saluto!